Cantina Clavesana, esordio con il Barolo Ravera Docg 2018 “Mito”

Solo 2.665 bottiglie numerate, all’insegna della diversificazione. In aumento gli impianti di Alta Langa, Viognier, Pinot Nero e Chardonnay

Cantina Clavesana, esordio con il Barolo Ravera Docg 2018 Mito
Cantina Clavesana
fa il suo esordio tra i Barolo Ravera, ampliando la propria linea top di gamma “Mito“. Appena 2.655 bottiglie numerate, che aggiungono una sfumatura ai vini della Langhe prodotti dalla cooperativa cuneese. In particolare, il Barolo Ravera Docg 2018 Linea Mito si affianca al Barolo Docg Mito, ottenuto dall’assemblaggio delle uve Nebbiolo di tre vigneti di La Morra, Monforte e Novello.

«La linea Mito – spiega la cooperativa – si presenta con una “M” stilizzata, rappresentazione simbolica di quell’universo mitico che ruota attorno alla terra, alla vigna, ai ritmi delle stagioni e del lavoro contadino. La “M” di Mito che rimanda alla forma sinuosa delle colline, alla simmetria dei filari, all’eleganza del paesaggio Patrimonio Unesco».

BAROLO RAVERA DOCG 2018 MITO, CANTINA CLAVESANA: LA DEGUSTAZIONE

Il Barolo Ravera Docg 2018 Mito di Cantina Clavesana si presenta nel calice del tipico rosso granato. Naso intenso, dominato da un’alternanza tra spezie calde e (ancor più) fresche, sul frutto e sul fiore appassito di viola e di rosa. Cannella, ma anche chiodo di garofano. Noce moscata e cumino, ma anche mentuccia. Leggerissimo tocco verde, fenolico, a controbilanciare un frutto (ciliegia, lampone, tamarindo) che, sempre al naso, si fa presagire goloso, succoso. Non mancano ricordi di liquirizia nera, pepe e nocciola.

Un quadro piuttosto stratificato, balsamico, ma soprattutto giovanile, che con l’ossigenazione si arricchisce di sbuffi goudron e di pan di zenzero. Al palato conferma la buona complessità e la fase giovanile. Nel segno dei Barolo Ravera, anche Mito di Cantina Clavesana risulta molto fresco e dai tannini piuttosto rotondi. Vino di ottima struttura, chiude sul bel gioco tra la leggera sapidità e il corredo di frutta e spezie già avvertire al naso, che si alternano sul palco in perfetta corrispondenza. Convince la chiusura asciutta ma piena, sulle tinte scure della liquirizia salata.

L’ABBINAMENTO DEL BAROLO RAVERA 2018 MITO DI CLAVESANA

Vino già godibilissimo, avrà una buona evoluzione nel medio-lungo periodo. L’alcol, di per sé non disturbante ma al momento “respirabile” coi suoi 14,5% in volume, andrà certamente a integrarsi col passare dei mesi, rendendo il sorso ancora più gradevole. Il Barolo Ravera Docg 2018 Mito di Cantina Clavesana si abbina, in generale, a piatti strutturati e complessi.

Ottimo con il brasato di carne, l’arrosto, primi e secondi a base di selvaggina, stufati, carni alla brace e formaggi saporiti. Può sorprendere sul cioccolato fondente ed extra fondente. Da provare in accompagnamento a un buon Boero o – per i più curiosi e sperimentatori – con i bonbon alla prugna disidratata e crema di cioccolato Szilvás Betyár della storica cioccolateria ungherese Stühmer 1868.

LA VINIFICAZIONE

Come spiega a winemag.it il presidente di Cantina Clavesana, Giovanni Bracco, le uve Nebbiolo utili alla produzione del primo Barolo Ravera Docg 2018 “Mito” vengono conferite da due soci viticoltori di Novello, Comune in cui si trova, per l’appunto, l’Mga Ravera. «Ma questa nuova etichetta – commenta Bracco – è una scommessa che coinvolge tutta la nostra cantina». Le due particelle hanno una superficie di 0,37 ettari, a 470 metri sul livello del mare, con esposizione Est, Sud-Est.

L’annata 2018 ha visto un inverno e una primavera caratterizzati da piogge abbondanti. Le alte temperature registrate sul finire dell’estate hanno comunque permesso una buona maturazione dell’uva Nebbiolo. Dopo la diraspa-pigiatura, il mosto è stato posto a macerare per 14 giorni in un piccolo contenitore di cemento vetrificato. In seguito alla svinatura, il vino atto a divenire Barolo Ravera Docg 2018 Mito di Cantina Clavesana ha completato la fermentazione malolattica e la chiarifica tramite sedimentazione statica.

Nella primavera 2019, il vino è stato posto ad affinare in quattro tonneau da 500 litri di rovere di Slavonia per un periodo di 25 mesi, prima di essere imbottigliato. Un progetto, quello del Barolo Ravera 2018 “Mito”, che costituisce una novità importante per Cantina Clavesana, ma non l’unica. «L’impianto di nuovi vigneti di Alta Langa, circa 6 ettari con un potenziale di 50 mila bottiglie – anticipa a winemag.it il presidente Giovanni Bracco – si affianca all’ampliamento della coltivazione biologica e alla sfida di nuove varietà accanto al Dolcetto, come Viognier, Pinot Nero e Chardonnay».

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